Minato Hatake VS Eiji Okuda

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  1. Asop17
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    Eiji Okuda VS Minato Hatake



    Luogo: Un altopiano roccioso molto ampio, esteso per circa un'area di 900 metri quadrati, a circa un centinaio di metri dal livello del mare. Vi si giunge attraverso uno stretto sentiero ed è pressochè l'unico passaggio che taglia le Montagne Ishizuchi, a cavallo del confine fra il Paese del Vento e il Villaggio della Pioggia, e precisamente a una cinquantina di chilometri a Nord-Est di Suna. L'altopiano è puntellato di qualche piccola roccia (non più alta di un metro) e arbusti secchi. Intorno si stagliano numerose formazioni montuose, che circondano ad anello l'altopiano.
    Ore: 16.00
    Condizioni Metereologiche: leggermente ventoso
    Intromissioni: no
    Fuga: no
    Morte: no
    Ferite Permanenti: no

    Turno di risposta: Ranu, Asop

    Edited by Ranuccio - 15/10/2010, 00:20
     
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  2. Ranuccio
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    Era divertente sentire come Takeda si fidava ciecamente di lui, fino a considerarlo uno dei migliori ninja di Suna. Gli affidava le missioni più difficili, oppure lo sceglieva come delegato per consegnare importanti documenti in terre straniere, sicuro che avrebbe portato il compito a termine senza difficoltà e con impeccabile zelo. Forse lo riteneva pure un buon candidato per prendere il suo posto, un giorno. Non sapeva che quel ragazzo all'apparenza osservante delle regole, affidabile, coscienzioso, in realtà tramava alle sue spalle e non solo pianificava di ucciderlo, ma pure di conquistare l'intera nazione con la forza. Tutto questo era veramente esilarante. Chissà che faccia avrebbe fatto quel vecchio dai capelli bianchi e dallo sguardo di ghiaccio, il così detto "Genio"! Era ritenuto uno degli shinobi più potenti mai nati alla Sabbia, ma in fondo le sue abilità - Eiji ne era certo - non erano poi così eccezionali. La Satetsu avrebbe sconfitto facilmente le sue marionette, il Segno Maledetto avrebbe fatto il resto. Ormai il livello raggiunto dall'Anbu superava di gran lunga quello di un ninja del suo grado, forse superava addirittura quello di un Kage. Per questo, non poteva accontentarsi di essere semplicemente eletto shinobi migliore del Villaggio. Il potere che cercava era molto, molto più grande. Più di una volta aveva accarezza l'idea di diventare padrone di un vasto impero, che si estendesse dai deserti del Paese del Vento fino alle foreste di Konoha, poi più in là, verso le poderose montagne di Kumo. Sapeva che costruire qualcosa del genere avrebbe richiesto molta perseveranza, intelligenza e pazienza, ma erano doti che non gli mancavano.
    Come una macchina ben oliata, la Giglio Nero aveva lavorato nell'ombra per due lunghi anni, al servizio di signorotti locali, membri del Consiglio dei Jonin, Signori Feudali e aveva pure svolto un incarico per il Daymo in persona. D'altra parte, i suoi membri fornivano una efficienza e una segretezza che qualsiasi altro mercenario non avrebbe saputo garantire. E tutti, nella loro vita, avevano desiderato che un rivale in affari, un assassino, un avversario politico, perdesse la vita in circostanze misteriose. Non c'era poi molta differenza con le missioni che Eiji e gli altri erano abituati a sostenere. Uccidere un Mukenin o un mercante era uguale. Dopo tanti anni di servizio sotto le armi, avevano fatto l'abitudine alla morte, la vedevano tutti i giorni e erano stati gradualmente desensibilizzati. Il sangue, per loro, era quasi più comune dell'acqua. In ogni caso, la Giglio Nero aveva acquistato sempre più potere, facendosi molti influenti amici. Tutto era pronto, dunque. Doveva solo attendere due settimane, al termine dell'Esame di Selezione dei Chunin. Takeda partito fra pochi giorni per Kumo - dove le Tre Prove si svolgevano - e esattamente due settimane dopo avrebbe fatto ritorno a Suna, con le sue due guardie del corpo. Quella era un'occasione perfetta. Nel deserto, lontano da occhi indiscreti, il destino si sarebbe compiuto.
    Dunque, per ora si comportava normalmente, svolengendo le missioni e il suo lavoro di Sensei all'Accademia. Non c'era secondo, però, in cui non rivolgesse la mente al suo piano di conquista, con crescente eccitazione. Sarebbe diventato Re. Tutti si sarebbe inchinati ai suoi piedi. La sua parola sarebbe stata legge. Questi pensieri, di certo, gli allegerivano le giornate e lo spronavano ad andare avanti, perchè presto avrebbe potuto smettere di fingere.
    Con lo sguardo squadrò lo shinobi che aveva di fronte. Un ragazzo alto, all'incirca della sua età, forse leggermente più giovane. Capelli biondi, occhi chiari, corpo slanciato e atletico. Indossava un completo nero e sopra una giacca bianca lunga fino alle ginocchia, quasi un mantello. Sembrava quasi speculare a Eiji, che invece portava un completo totalmente bianco, formato da una maglia a maniche lunghe con il colletto alto e un paio di pantaloni lunghi, con scarpe nere. Nessun coprifronte - aveva sempre rifiutato metterlo - a differenza del ninja che lo portava avvolto alle tempie. Su di esso, il simbolo di quattro righe parallele, simboleggianti Ame. La missione che era stata affidata all'Anbu della Sabbia era di consegnare un importante trattato economico - che sanciva l'alleanza dei due Villaggi - in qualità di "giovane promessa". Una iniziativa piuttosto stupida, soprattutto se si contava che la Pioggia era una delle Nazioni più deboli, che in passato aveva sottostato prima sotto il controllo di Konoha e poi sotto quello di Iwa, per ottenere infine la tanto agoniata indipendenza. Inutile, dunque, stringere accordi di qualsiasi tipo. Suna non ne avrebbe tratto alcun vantaggio.
    Allungò la mano e consegnò la pergamena - firmata da Takeda e controfirmata dal Consiglio dei Jonin - nelle mani del ragazzo che aveva di fronte. Simbolicamente, si era scelto che il passaggio del testimone avvenisse proprio sul confine, presso le Montagne Ishizuchi. In particolare, i due si trovavano ora su un largo altopiano, che si estendeva probabilmente per centinaia e centinaia di metri, circondato dalle alte formazioni rocciose. Poca vegetazione, se non qualche secco arbusto. Alcuni massi sparsi quà e là, di dimensioni ridotte. Tempo ottimo e lieve brezza. Erano condizione adatte per uno scontro. La tediosità dell'incarico aveva stimolato Eiji a riflettere su quello shinobi. Se anche lui era una "giovane promessa", doveva sicuramente trattarsi di un tipo in gamba. Non gli sarebbe affatto dispiaciuto vedere di cosa era capace. Chissà, forse aveva qualche strana abilità innata. I due si strinsero la mano. L'Anbu provò una strana sensazione, un brivido lungo la schiena. Si dice che quando due grandi combattenti si incontrano, non possono fare a meno di misucrare le loro capacità. Così, in quel momento, i suoi occhi verdi avevano incontrato gli occhi azzurri del ragazzo di Ame, e una scintilla era scattata nel loro sguardo.


    Eiji Okuda
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Tranquillo, curioso
    Chakra: 830/830
    Equipaggiamento: 10 kunai, 15 shuriken, 10 cartebombe, 20 makibishi, 2 fumogeni, 1 katana, 2 boccette di veleno (usate per la sabbia sigillata)


    Edited by AndreaZena93 - 15/10/2010, 16:10
     
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  3. Asop17
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    SPOILER (click to view)
    narrato
    parlato
    pensato
    parlato da altri


    Minato era contentissimo, si sentiva al settimo cielo, era riuscito a realizzare quello che in quel momento era il suo più grande desiderio: si era messo con Miho.
    Dopo aver completato l’ allenamento per l’ apprendimento del rasengan infatti, il giorno dopo si era riposato, restando in casa tutto il giorno e dormendo quasi tutto il tempo, per essere in forma per il giorno seguente.
    L’ indomani si era risvegliato rigenerato, ma era molto nervoso e teso, un pensiero gli martellava la testa: quello era il giorno dell’ appuntamento.
    Continuava a guardare fuori dalla finestra per osservare il tempo, che per ora reggeva ancora.
    Aveva pranzato mangiando molto poco, perché il nervosismo gli chiudeva persino lo stomaco.
    Si era dunque messo seduto sul divano a guardare un po’ di televisione e leggere un libro, che naturalmente raccontava di imprese di ninja: vi era raccontata la storia immaginaria di uno shinobi che assieme a dei compagni riesce a sventare un piano di distruzione di un villaggio misterioso.
    Aveva passato così l’ intera giornata, unicamente in attesa dell’ appuntamento.
    Verso le sette iniziò a prepararsi: si fece la doccia, dopodiché si mise del profumo.
    Poi cercò di vestirsi il più elegante possibile, anche se la moda non era esattamente il suo forte: infatti il massimo che riuscì a fare fu mettersi i lunghi pantaloni da jonin, una maglietta blu a maniche corte ed una giacca.
    A quel punto era uscito di casa ed era passato dal fiorista a prendere dei fiori, tre rose rosse naturalmente, ed infine si era messo ad aspettare davanti al negozio di takoyaki, appoggiandosi con la schiena contro un palo.
    Dopo qualche minuto, Minato fu sorpreso da una voce:
    -Ehi ciao Minato, è tanto che aspetti?
    Il ragazzo si girò di scatto, non accorgendosi del cestino di fianco a lui poco più in basso, contro il quale andò a sbattere rovinosamente, cadendo rovinosamente per il contraccolpo insieme ai fiori.
    -Ahia che male.
    Sopra di lui sentì una risatina dolce.
    -Ihihih sei sempre il solito.
    Hatake riconobbe la voce, provò una vergogna ed un imbarazzo immenso, ma trovò il coraggio di alzare lentamente la testa: era lei, Miho, bellissima come sempre, anzi anche più del solito, con addosso un kimono blu.
    -Ahah hai ragione, purtroppo sono incline alle figuracce, non ci posso fare niente.
    Si chinò e raccolse il mazzo di rose.
    -Beh queste sono per te.
    Disse porgendole i fiori.
    -Oh grazie mille, non avresti dovuto.
    -No figurati.
    Nonostante fosse iniziata piuttosto male, la serata era poi andata perfettamente: erano andati a cenare insieme, dopodiché si erano messi a girare un po’ per la città.
    Ad un certo punto si era messo a piovere, allora erano andati a sedersi su una panchina sottostante ad un albero che si trovava su un piccolo ponte: lì, forse Minato non si rende ancora come, si erano baciati.
    Era veramente emozionato, ed era pieno di felicità.
    La aveva poi riaccompagnata a casa, e si erano detti che si sarebbero rivisti presto, il prima possibile.
    Una volta tornato nel suo appartamento Minato aveva riflettuto sul fatto se quindi ora si fossero messi assieme o no, non glielo aveva chiesto.
    Probabilmente sì, ma non ne era sicuro: glielo avrebbe chiesto la prossima volta.
    Si addormentò con un sorriso a trentadue denti che gli riempiva il volto.
    Si era svegliato il mattino dopo, con il dubbio se tutto quello che era successo fosse stato solo un sogno, ma poi ci pensò attentamente e capì che era la realtà.
    Raramente era stato tanto contento.
    Si era alzato dal letto ed aveva fatto colazione, una volta aperto il frigo però si era accorto che doveva fare la spesa: allora si era vestito ed era uscito: naturalmente stava piovendo.
    Sulla strada era stato improvvisamente raggiunto da un falco, che gli aveva lasciato cadere davanti ai piedi una pergamena.
    Minato l’ aveva subito raccolta ed aperta: si trattava di una convocazione all’ ufficio del Kage.
    Si era allora affrettato a comperare il cibo necessario, poi era tornato a casa per cambiarsi i vestiti con la tuta da jonin di Ame ed infine si era recato al palazzo del capo del villaggio.
    Lì gli era stato spiegato il compito che avrebbe dovuto svolgere: si sarebbe dovuto incontrare con uno shinobi di Suna, il quale gli avrebbe dovuto consegnare un trattato economico che avrebbe sancito l’ alleanza tra i due paesi.
    Il Reinkage gli aveva anche detto che era stato scelto lui in quanto migliore promessa del villaggio.
    Minato aveva dunque accettato di buon grado l’ incarico ed era subito andato a prepararsi.
    Aveva preso l’ equipaggiamento che aveva ritenuto necessario, perché benché si trattasse di un semplice incontro, non si sapeva mai cosa sarebbe potuto succedere, e poi era immediatamente partito.
    Si sarebbe dovuto recare al confine tra la Pioggia e la Sabbia, presso le montagne Ishizuchi.
    Aveva dunque intrapreso il viaggio, e dopo alcune ore era arrivato a destinazione.

    Hatake scese nell’ altopiano: in lontananza vide una figura, verso la quale avanzò.
    La piana era cosparsa di piccole rocce, tra le quali tirava un lieve venticello, ed era molto estesa, infatti solo dopo un centinaio di metri riuscì a a vedere il ninja di Suna con chiarezza.
    Gli si fermò davanti a qualche metro e lo squadrò un po’: aveva i capelli castani e lunghi, e gli occhi di un insolito colore verde.
    Doveva essere di poco più grande di lui, inoltre notò che non indossava il copri fronte del suo villaggio.
    Egli gli consegnò la pergamena e gli strinse la mano: Minato si sentì pervadere come da una scossa: quello che aveva davanti non doveva essere un ninja qualsiasi.
    Gli sembrò di sentire anche di sentire un’ altra sensazione, fredda, oscura, ma sul momento non ci fece particolarmente caso, era pervaso dall’ euforia: se ne sarebbe ricordato in futuro, ma sarebbe stato troppo tardi.
    Alzò lo sguardo verso il suo, ed i loro occhi si incrociarono: si dice che quando due grandi ninja si incontrano basta loro uno sguardo per capirsi.
    In quel momento il jonin capì ciò che voleva, e ciò che desiderava anche il ragazzo che aveva di fronte:
    -Vuoi combattere?
    Disse con un sorrisino di sfida…

    CITAZIONE
    Stato fisico: ottimo
    Stato mentale: fremente
    Chakra: 385/385
    Accessori:
    -1 giubotto jonin
    -2 porta shuriken
    -2 porta kunai

    Equipaggiamento:
    -10 kunai
    -15 shuriken
    -5 carte bomba
    -3 fumogeni
    -2 bombe luce
    -10 sigilli spaziotemporali
    -1 wakizashi
    -1 katana

     
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  4. Ranuccio
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    Un sorriso di sfida, poche semplici parole:
    - Vuoi combattere?
    Quel ragazzo di Ame aveva colto nel segno. Probabilmente, aveva letto negli occhi di Eiji quella voglia irrefrenabile, quell'isinto da cui non si può scappare, che molti ninja possedevano, e che lui stesso a quanto pare condivideva. Era un fenomeno strano, quasi indefinibile: ogni qual volta, nella sua vita, l'Anbu di Suna aveva incontrato un avversario degno di questo nome, non aveva potuto far altro che sfidarlo a duello, e combattere contro di lui. Per misurarsi contro di lui e contro sè stesso, cercando di spingersi ogni volta oltre il limite e di vedere fin dove la propria forza potesse arrivare. Era da tempo, tuttavia, che non sentiva più niente di simile. Il livello che aveva raggiunto lo poneva a un gradino supereriore, rispetto a tutti gli altri ninja. Perciò ultimamente, i combattimenti che aveva sostenuto durante le missioni si erano rivelati tristemente noiosi, con la sua vittoria decisamente troppo veloce. Spesso, non era stato nemmeno costretto a utilizzare la sua innata, tantomeno il dono di Orochimaru. Un colpo di spada, e tutto si concludeva con estrema facilità.
    Ma questo Minato Hatake... C'era qualcosa che gli diceva che un combattimento con lui sarebbe stato davvero divertente. Un presentimento, niente di più. Forse si sbagliava, ma dopotutto era stato scelto come "Giovane Promessa", e quindi doveva essere uno shinobi piuttosto abile. La sua risposta, dunque, fu scontata.
    - Certamente.
    Sorrise a sua volta, però non cordialmente come poco prima. Si trattava di un ghigno, piuttosto. Non vedeva l'ora di poter fare sul serio, di utilizzare a fondo il suo potere, una buona volta. Sarebbe stato un buon allenamento, di certo, prima dello scontro con il Kazekage, che attendeva ormai da due lunghi anni. Aveva avuto l'accortezza, durante quel periodo di tempo, di essere paziente e non tentare di affrettare le cose. Il ritorno al Villaggio dopo l'Esame di Selezione dei Chunin era un ottima occasione per tendergli una imboscata lungo la strada. Sarebbe stato impossibile, altrimenti, coglierlo di sopresa all'interno del suo Palazzo, gremito di guardie. Ora, comunque, era meglio concentrarsi sul combattimento che sarebbe iniziato da lì a poco. Fece un balzo indietro, portandosi a circa cinque metri dall'avversario. Dunque, allargò le gambe e si mise di tre quarti, con il fianco sinistro rivolto verso il ragazzo di Ame. Estese di fronte a sè il braccio sinistro, con il palmo aperto, in posizione di difesa. Il destro lo tenne invece piegato accanto al corpo, con il pugno chiuso, pronto per un eventuale attacco. I suoi occhi verdi come lo smeraldo si trinsero fino a diventare due fessure, e lo sguardo si fece serio. Mantenere la concentrazione, questa era la prima regola da rispettare. Annullare ogni altra emozione, che potesse diventare un elemento di disturbo. Focalizzare il nemico, e tenerlo sempre entro il proprio campo visivo. Era pronto. Che Hatake si facesse pure avanti, non stava aspettando altro.



    Eiji Okuda
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Concentrato
    Chakra: 830/830
    Equipaggiamento: 10 kunai, 15 shuriken, 10 cartebombe, 20 makibishi, 2 fumogeni, 1 katana, 2 boccette di veleno (usate per la sabbia sigillata)
     
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  5. Asop17
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    -Certamente.
    Aveva risposto Eiji.
    Poche parole, giusto quelle essenziali, d’ altronde non servivano, non a loro due.
    Si erano già intesi, avevano compreso le intenzioni l’ uno dell’ altra, si erano capiti con gli occhi, con un unico sguardo.
    Minato era sempre stato considerato un genio, un fuoriclasse, uno di quelli che nascono una volta ogni dieci anni, raramente trovava avversari alla sua altezza, spesso i combattimenti finivano in fretta, un po’ troppo per i suoi gusti.
    Non capitava spesso che venisse costretto ad impegnarsi al massimo, a dare fondo a tutte le sue risorse, quindi erano poche le volte in cui si divertiva, in cui si sentiva soddisfatto.
    Forse questa era una cosa un po’ stupida, in combattimento un ninja non dovrebbe divertirsi, dovrebbe concentrarsi al massimo, pensare a sconfiggere chi si ha di fronte, a sopravvivere.
    Lui non la pensava così: certo, non bisognava mai sottovalutare né l’ avversario, né la situazione, e durante una missione la sua buona riuscita veniva prima di tutto, ma lui cercava anche qualcos’ altro.
    Voleva qualcuno con cui confrontarsi ad armi pari: le poche volte che ne aveva incontrato uno si era divertito come mai, si era sentito vivo, soprattutto alla fine si era sentito soddisfatto.
    Ed ora sentiva che quella era l’ occasione: colui che aveva di fronte era la migliore promessa di Suna ed era pure un anbu, quindi addirittura di un grado maggiore del suo.
    Inoltre aveva quello sguardo misterioso, che però si era fatto subito capire.
    Ne era sicuro, sarebbe stato un avversario ostico da battere, si sarebbe ricordato a lungo di quel combattimento.
    Okuda fece un sorriso beffardo, un ghigno, poi si allontanò e si mise in posizione di combattimento.
    -Tsk.
    Anche Minato sorrise.
    Eiji evidentemente lo avrebbe aspettato, gli avrebbe concesso la prima mossa, e lui non se lo sarebbe fatto ripetere due volte: doveva essere molto forte, lasciargli l’ iniziativa avrebbe potuto creargli grossi problemi.
    Il jonin si abbassò appoggiando un ginocchio per terra, ed estrasse dal borsellino uno dei suoi sigilli spazio- temporali.
    Lo appoggiò al suolo, cercando di non farsi notare troppo, mascherando il gesto il più possibile come un movimento naturale.
    -Iniziamo.
    Disse ad alta voce.
    Prese allora tre shuriken dal loro contenitore e li lanciò contro Eiji uno di fianco all’ altro, in modo da formare una linea orizzontale.
    Minato non si aspettava certo di colpirlo, ma mirava a non farlo spostare, piuttosto a fargli schivare le armi abbassandosi oppure saltando, sfruttando anche la poca distanza che li separava.
    Subito dopo infatti afferrò un kunai su cui era già attaccato un sigillo spazio-temporale ( erano tre in tutto i kunai già “equipaggiati”) e seguendo le mosse dell’ avversario, lo lanciò in modo che si conficcasse nel terreno davanti a lui.
    Senza lasciargli un attimo di pausa utilizzò immediatamente quella che era la sua tecnica più temibile, quella che lo caratterizzava e che costituiva l’ ultimo ricordo di suo padre: l’ Iraishin no Jutsu.
    Ina una frazione di secondo Hatake si teletrasportò nella zona in cui aveva lanciato il kunai pochi istanti prima: estrasse allora la wakizashi dal fodero dietro la schiena e tentò di colpire Eiji con un fendente diagonale sul petto.
    Chissà se il combattimento si sarebbe subito concluso.
    Minato si augurava di no…


    CITAZIONE
    Hiraishin no Jutsu (Flying Thunder God Technique)
    Tipo: Ninjutsu
    Sigilli: //
    Tecnica incredibile, che permette al ninja di spostarsi istantaneamente da un luogo all'altro. Per effettuare questo jutsu è necessario un sigillo, impresso per esempio su normali fogli di carta (al pari di una cartabomba). A questo punto, dopo aver posto il sigillo in un determinato luogo, il ninja è in grado di autoevocarvisi istantaneamente. Non vi sono limiti di spazio entro cui questa tecnica può funzionare.
    Livello: S Costo: 25

    CITAZIONE
    Stato fisico: ottimo
    Stato mentale: concentrato
    Chakra: 360/385
    Accessori:
    -1 giubotto jonin
    -2 porta shuriken
    -2 porta kunai

    Equipaggiamento:
    -9 kunai (di cui due con attaccati i sigilli spaziotemporali)
    -12 shuriken
    -5 carte bomba
    -3 fumogeni
    -2 bombe luce
    -88 sigilli spaziotemporali
    -1 wakizashi (in mano)
    -1 katana

     
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  6. Ranuccio
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    Lo scontro sarebbe dunque iniziato. Il ragazzo che Eiji aveva di fronte aveva ricambiato il suo sorriso, un sorriso eccitato e fremente, di chi era pronto a sostenere un combattimento senza esclusione di colpi, che non si preoccupava che il proprio sangue scorresse, delle ossa rotte, dei tagli e delle ustioni, purchè alla fine il nemico cadesse a terra e si giungesse alla vittoria. Uno di quegli scontri che l'Anbu attendeva da tempo, insomma. Era pronto a dare tutto sè stesso, ovviamente se quell'Hatake si fosse dimostrato degno. Non aveva bisogno di molto per capire di che pasta fosse fatto. Un paio di minuti e avrebbe avuto un quadro abbastanza dettagliato delle sue abilità, dato che da come uno shinobi lanciava i kunai o da come correva si potevano carpire molte informazioni. Se si trattasse ad esempio di un tipo da combattimento ravvicinato o se preferisse mantenere le lunghe distanze, sfruttando Ninjutsu e magari una eventuale Kekkai Genkai. Non molto forse, ma sufficiente a costruire una buona strategia. Eiji era abituato a nascondere gran parte del suo potere, impegnandosi al minimo finchè non fosse strettamente necessario. Tuttavia, anche se non sfruttava a pieno le proprie capacità, questo bastava per mettere facilmente al tappeto gli avversari più deboli. Il livello che aveva raggiunto in quegli anni, infatti, era talmente elevato da permettergli di sfidare un Kage senza troppe preoccupazioni. E dunque, questo che stava per iniziare era per lui un gioco, un passatempo, semplicemente.
    Il suo viso era tornato serio, attendendo che il ragazzo facesse la prima mossa. La concentrazione ora era al massimo, e ogni muscolo era pronto e reattivo. Forse, dire che dai primi secondi di uno scontro si potesse già prevederne il vincitore era eccessivo, eppure nella maggior parte dei casi questa regola funzionava. Ogni senso era teso, pronto a captare qualsiasi stimolo, e a reagire di conseguenza. Come un predatore, l'Anbu attendeva che la preda uscisse allo scoperto, per addentare i suoi denti nella prelibata carne. E lui era realmente affamato. Affamato di adrenalina. Guardò il Jonin di Ame chinarsi e poggiare la mano a terra - strano, forse un rituale di buon auspicio? - con crescente impazienza. Poi, quando questi gli lanciò contro tre shuriken, allienati parallelamente al suolo, ogni fibra del suo corpo scattò, pronta ad agire, finalmente. La mano destra corse all'elsa della katana, posta sul fianco sinistro. Le dita si strinsero attorno al tessuto nero, e la lama sfilò velocemente dal fodero producendo un sibilo metallico. Con un movimento secco e preciso, la spada disegnò una mezzaluna nell'aria, finchè il braccio si abbassò e la kissaki arrivò a pochi centimetri dal suolo, accanto alla gamba. Le armi furono colpite e caddero a terra poco più in là. Decisamente, Eiji sperava che il primo attacco del suo avversario non fosse così banale e scontato. Poco dopo, fortunatamente, un kunai fu lanciato vicino ai suoi piedi. Non si tratta di un lancio errato - non poteva esserlo, si trattava di un Jonin - per cui quella aveva tutta l'aria di essere una mossa strategica. Probabilmente l'Hatake aveva qualcosa in mente, e quel kunai gli serviva lì, a pochi centimetri dalle sue scarpe nere, e non inficcato nel suo corpo. Ovviamente, non gli avrebbe lasciato fare ciò che voleva liberamente. Benchè avesse deciso di indietreggiare, riuscì solamente a fare mezzo passo, perchè istantaneamente comparve di fronte a lui il nemico. Una velocità incredibile, che lasciava a bocca aperta. Fra loro prima c'erano circa cinque metri, impossibile compierli in così poco tempo, nemmeno con una tecnica come l'Alzata. Era sicuro di aver mantenuto lo sguardo fisso su di lui, e allora come aveva fatto? Lo shinobi di Ame tentò quindi di colpirlo con la Wakizashi, ma non prima di averla estratta da dietro la schiena. Questo diede il tempo a Eiji, nonostante lo stupore, di frapporre fra sè e l'arma nemica la sua fidata katana, parando il colpo.
    Ora, aveva l'occasione per contrattaccare. Lungo l'arto superiore sinistro si concentrò una medio/bassa quantità di chakra raiton, e si propagò fino a raggiungere le dita. Quindi, con un veloce scatto in avanti, il braccio si distese, l'indice e il medio diretti contro il busto del ragazzo, propagando un rapido raggio azzurro dal potere perforante a meno di una ventina di centimetri da lui. Difficilmente avrebbe schivato il jutsu, soprattutto per la distanza ravvicinata a cui era stato scagliato. A meno, certo, di usare quella strana tecnica - se di tecnica si trattava - che aveva sfruttato poco prima per percorrere i cinque metri in meno di un secondo. Difficilmente quella era la sua vera velocità: i suoi movimenti erano normali, forse addirittura più lenti di quelli di Eiji, l'aveva visto quando aveva tentato di colpirlo con la Wazikashi. "Vediamo cosa sai fare", pensò, positivamente sorpreso da quei primi istanti del combattimento


    Eiji Okuda
    Stato Fisico: Illeso
    Statistiche: Normali
    Stato Mentale: Concentrato, stupito
    Chakra: 815/830
    Equipaggiamento: 10 kunai, 15 shuriken, 10 cartebombe, 20 makibishi, 2 fumogeni, 1 katana, 2 boccette di veleno (usate per la sabbia sigillata)


    SPOILER (click to view)
    Raiton: Shirorai (Arte del Fulmine: Folgore Bianca)
    Tipo: Ninjutsu
    Descrizione: Il ninja concentra una media quantità di chakra raiton sull'indice e sul medio. Poi, facendo scattare avanti il braccio, scaglia contro l'avversario un raggio formato totalmente da luce, di colore bianco/azzurro e dal diametro di 2 centimetri. Tale raggio può arrivare a una massima distanza di 8 metri, dopodichè si dissolverà senza lasciare traccia. La luce di cui è composto è in grado di penetrare la carne per diversi centimetri (un massimo di 4), a seconda delle parti colpite. La velocità di proiezione del raggio è circa 50 km/h.
    Livello: C Costo: 15
     
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  7. Asop17
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    I due ninja erano subito entrati nel vivo dello scontro.
    Era bastato poco perchè esso diventasse subito emozionante, pochi secondi, nelle quali gli shinobi non si erano risparmiati i colpi, anche se l' anbu non aveva dato dimostrazione di nessuna dele sue abilità.
    Minato era riuscito infatti a teletrasportarsi davanti ad Eiji e a sferrare un fendente con la sua wakizashi, ma aveva commesso un errore di distrazione, stupido per quei livelli, che aveva permesso all' avversario di reagire: infatti aveva estratto la sua arma solo dopo che aveva compiuto l' Iraishin, cosa che invece avrebbe dovuto fare prima, in questo modo Okuda aveva avuto il tempo di impugnare la sua katana e parare il colpo.
    Era più veloce nei riflessi di Hatake, ora lo aveva appurato, ma c' era d' aspettarselo, d' altronde era un anbu, e per di più il migliore del suo villaggio.
    Avrebbe dovuto tenere conto di questi fattori per tutto il resto del combattimento e non commettere più errori superficiali.
    Ora però si trovava in una situazione svantaggiosa: infatti ora sarebbe stato esposto ad un contrattacco avversario, che sicuramente non si sarebbe fatto attendere.
    Ma Minato aveva già in mente la prossima mossa.
    -Ora tenterà sicuramente di contrattaccare, ma penso che rimarrà sorpreso da quello che succederà...
    Infatti appena vide il braccio di Eiji alzarsi, attivò per la seconda volta l' Iraishin no jutsu, sfruttando questa volta il sigillo che si trovava dietro di lui e che aveva posizionato per terra pochi istanti prima.
    In un istante Hatake scomparve e riapparve a circa cinque metri indietro.
    Un istante dopo dal braccio dell' avversario partì un raggio sfolgorante, che però andò a vuoto mancando nettamente il bersaglio, il quale non si fece mancare l' occasione di cogliere di sorpresa Okuda: infatti appena dopo essersi teletrasportato, mentre ancora il ninja di Suna stava eseguendo il suo jutsu, lasciò andare per un attimo la wakizashi, giusto il tempo di comporre i sigilli cane e tigre con una velocità sorprendente, rendendoli praticamente indistinguibili, in seguito ai quali subito dalla sua bocca si sprigionò una velocissima fiammata che si diresse in direzione di Eiji.
    Non appena ebbe composto i sigilli riafferrò l' arma ancora sospesa in aria.
    Minato sperava di cogliere di sorpresa il suo avversario grazie alla combinazione dell' Iraishin e della sua tecnica più veloce.



    SPOILER (click to view)
    Hiraishin no Jutsu (Flying Thunder God Technique)
    Tipo: Ninjutsu
    Sigilli: //
    Tecnica incredibile, che permette al ninja di spostarsi istantaneamente da un luogo all'altro. Per effettuare questo jutsu è necessario un sigillo, impresso per esempio su normali fogli di carta (al pari di una cartabomba). A questo punto, dopo aver posto il sigillo in un determinato luogo, il ninja è in grado di autoevocarvisi istantaneamente. Non vi sono limiti di spazio entro cui questa tecnica può funzionare.
    Livello: S Costo: 25

    Hi no Hitohuki (Soffio di Fuoco)
    Tipo: Ninjutsu
    Sigilli: Cane, Tigre
    Si tratta senza dubbio della tecnica katon più veloce, utile per cogliere l'avversario di sorpresa nella corta distanza. Consiste in una fiammata di medie dimensioni (il diametro non supera i 1,50 metri) che procederà in linea retta per una distanza massima di 8 metri, con velocità molto alta. Nonostante il raggio d'azione piuttosto basso, l'improvvisa massa di fuoco è in grado di produrre danni gravi se colpisce il nemico.
    Consumo: 20

    - Maestria nei Sigilli (Livello II)
    Restrizioni: Maestro nei Ninjutsu Livello II / Maestro nei Genjutsu Livello II in scheda
    Il ninja ha una capacità di composizione dei Hand Seal nettamente superiore a qualsiasi parigrado. La velocità d'esecuzione sarà migliorata, a tal punto che i sigilli composti risulteranno difficili da distinguere fra di loro.


    CITAZIONE
    Stato fisico: ottimo
    Stato mentale: concentrato
    Chakra: 315/385
    Accessori:
    -1 giubotto jonin
    -2 porta shuriken
    -2 porta kunai

    Equipaggiamento:
    -9 kunai (di cui due con attaccati i sigilli spaziotemporali)
    -12 shuriken
    -5 carte bomba
    -3 fumogeni
    -2 bombe luce
    -8 sigilli spaziotemporali
    -1 wakizashi (in mano)
    -1 katana



    Edited by Asop17 - 13/11/2010, 16:39
     
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  8. Ranuccio
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    Eiji Okuda aveva sempre avuto una ferrea consapevolezza delle sue capacità, fin dai tempi dell'Accademia. Per questo, con la promozione a Genin, la successiva vittoria nel Torneo di Selezione dei Chuunin, il passaggio a Jonin e infine quello ad Anbu - tutti nel giro di pochi anni - avevano creato in lui una sicurezza e una superbia fuori dal comune. Come biasimarlo, d'altronde. La Satetsu, sviluppata fino a livelli eccelsi, che probabilmente nessuno aveva mai raggiunto; la manipolazione del Raiton, con cui aveva creato jutsu eccezionali, oltre che quella del Katon; l'Arte della Spada, che aveva appreso quasi come autodidatta; il dono di Orochimaru, il Segno Maledetto, fonte di inesauribile forza; e infine una intelligenza incredibile, che gli aveva sempre dato un vantaggio ulteriore negli scontri. Era ovvio che uno shinobi con tali abilità fosse superbo. Avrebbe potuto non esserlo? No, di certo. A Suna non aveva rivali, non li aveva mai avuti. Probabilmente, perfino uccidere il Kazekage non sarebbe stato un problema troppo complicato. Quel ragazzino di Ame era solo una mosca. Poteva anche essere abile, ma non sarebbe mai stato al suo livello. Certo, era curioso il modo in cui si muoveva, letteralmente alla velocità della luce, anzi, più veloce della luce stessa.
    Difatti, non appena Eiji aveva alzato il braccio impietosamente, pronto a colpirlo con la Shirorai al petto, togliendogli la vita. Tuttavia, come già era avvenuto qualche minuto prima, l'avversario si era spostato con una rapidità incredibile, andando a finire cinque metri più indietro, la posizione da cui aveva dato il via al combattimento. "Senza dubbio si tratta di una tecnica particolare", si disse l'Anbu. Impossibile, d'altronde, che quella fosse la sua reale velocità. Difatti i suoi movimenti erano normalmente lenti, come qualsiasi altro Jonin. Il problema, ora, sarebbe stato individuare di che jutsu si trattava e riuscire a annullarlo, giacchè poteva rappresentare un problema. Quasi certamente c'erano delle precise limitazioni. Altrimenti perchè non arrivare alle sue spalle e colpirlo a tradimento? Forse il nemico aveva voluto dimostrarsi "leale". Tuttavia, non c'era bisogno di indietreggiare di cinque metri, avrebbe potuto benissimo spostarsi a sinistra o a destra. No, doveva esserci una serie di regole da rispettare, e questo giocava senza dubbio a favore dell'uomo di Suna. Al momento, in ogni caso, non avrebbe potuto compiere alcuna indagine a riguardo. Il ninja di Ame aveva infatto composto due sigilli, e aveva sputato di fronte a sè una ingente massa di fuoco. Eiji non ne fu minimamente impressionato, giacchè sapeva perfettamente come schivare il colpo.
    Una massa nera si compattò all'istante sul posto, prendendo le sue sembianze: nessuno avrebbe saputo distinguerla dall'originale. A meno che, ovviamente, fosse colpita. A quel punto si sarebbe sgretolata tornando alla sua forma originale. E così infatti accadde. Le fiamme avvolsero la copia, investendola con il loro terribile calore. Un essere umano, probabilmente, ne sarebbe uscito coperto totalmente di ferite gravi. Per fortuna, Eiji si trovava già lontano. Dopo aver compiuto un movimento veloce alla sua destra, si era fermato a circa quattro metri di distanza dal suo avversario. In mano reggeva ancora la katana. Per questo, utilizzare tale arma per contrattaccare gli parve la scelta migliore. Scattò in avanti, contro il nemico ancora intento a completare il jutsu. Quindi, mantenendo il busto leggermente arretrato, allungò il braccio destro, con la kissaki puntata verso il centro del suo petto, in prossimità del cuore. Quello sarebbe stato il primo obbiettivo. Poi, avrebbe mirato allo stomaco e infine al polmone sinistro. Una serie di tre affondi, portati con una rapidità non indiffertente. In fondo, se quel ragazzo voleva giocare con la velocità, Eiji l'avrebbe accontentato mostrandogli cosa era in grado di fare. La sua precisione nell'uso della spada era pressochè perfetta, affinati da anni e anni di allenamento.
    Il suo volto era inespressivo, immerso nella concentrazione più totale. Tuttavia, si stava divertendo. E anche parecchio. Era sicuro della vittoria, così com'era sicuro del cielo e della terra. Era solo questione di tempo. Sperava solo che fosse valsa la pena di intraprendere quell'incontro, e che l'elite della Pioggia rispondesse alle aspettative. Sarebbe stato davvero deludente se il Sokudo si fosse rivelato fatale. Ma no. Era sicuro che quel tipo non l'avrebbe deluso. In fondo l'aveva già stupito con quella strana tecnica di movimento accellerato.


    Eiji Okuda
    Stato Fisico: Illeso
    Statistiche: Normali
    Stato Mentale: Concentrato, divertito
    Chakra: 780/830
    Equipaggiamento: 10 kunai, 15 shuriken, 10 cartebombe, 20 makibishi, 2 fumogeni, 1 katana, 2 boccette di veleno (usate per la sabbia sigillata)


    SPOILER (click to view)
    Sokudo (Velocità)
    Tipo: Taijutsu
    Sigilli: //
    Descrizione: Descrizione: Il ninja utilizzatore concentrerà una medio/bassa quantità del chakra nel braccio che impugna la spada, aumentando momentaneamente le prestazioni dei muscoli. A questo punto, tenterà di mandare a segno una serie di tre affondi diretti contro l'avversario a velocità aumentata del 10% per ogni Livello di "Arte della Spada" posseduto. Schivare il primo affondo non pregiudica l'esecuzione degli altri due. Bloccare il primo affondo annulla la combinazione. La descrizione dei tre affondi sarà a discrezione dell'utilizzatore.
    Livello: C Costo: 15

    Setetsu Kawarimi no Jutsu (Tecnica di Sostituzione della Sabbia Nera)
    Tipo: Ninjutsu
    Descrizione: Si tratta di una variante della classica tecnica della sostituzione. Il ninja si scambierà di posto con una discreta quantità di sabbia nera, che andrà a formare una copia con le sue sembianze. Il ninja potrà dunque compiere uno spostamento veloce in una distanza massima di 10 metri, proprio come nella sostituzione. La sua copia rimarrà sul posto immobile, e al primo colpo ricevuto si sgretolerà ritornando sabbia nera. Utilizzabile una sola volta a scontro o missione.
    Livello: C Costo: 20
     
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  9. Asop17
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    Ormai era evidente il divario tra i due shinobi.
    Di base, Eiji era di una spanna superiore a Minato, era più veloce, più forte ed i suoi riflessi erano maggiori.
    C' era da aspettarselo d' altronde, non a caso Okuda era già un anbu.
    Se in un' analisi del combattimento ci si fosse soffermati su quelle iniziali considerazioni, probabilmente il suo esito sarebbe risultato scontato.
    Ed in effetti per un momento sembrò così: nonostante il jonin fosse quasi sicuro che con il drago di fuoco avrebbe centrato il suo avversario, sorprendentemente questo lo schivò con facilità, mostrando notevoli riflessi e freddezza, vista la velocità e la vicinanza del colpo.
    Senza nessun preavviso Eiji sparì, ed al suo posto comparve una massa della sua stessa forma, ma di una strana materia nera, che a contatto con il jutsu si sgretolò in tanti piccoli granelli del medesimo colore.
    Ma cosa... non credo fosse una copia, non ha avuto il tempo di crearla, ed in ogni caso se lo fosse stata la avrebbe usata in precedenza per colpirmi con l' originale... sembrava una specie di sostituzione, ma ovviamente non può essere quella solita, deve trattarsi di qualcosa di particolare...
    Ma Minato non ebbe il tempo per pensare troppo, infatti si ritrovò Okuda a pochi metri da sè, il quale lo attaccò subito dopo aver sfoderato la katana, con un fendente velocissimo.
    Probabilmente per un qualsiasi altro jonin quella sarebbe stata la fine, o comunque quell' attacco avrebbe avuto pesanti conseguenze per lui.
    Hatake però non era un jonin qualsiasi, era abituato fin da piccolo a combattere contro avversari forti, anche più di lui, aveva accumulato una grandissima esperienza e non si faceva prendere dalla paura o dal panico: d' altronde lui era un genio
    Infatti la sua reazione non si fece attendere: appena vede partire il colpo ripose la wakizashi nel suo fodero e nel mentre, senza comporre nessun sigillo, concentrò il chakra nei suoi capelli, che immediatamente si allungarono a dismisura ricoprendo tutto il suo corpo ed unendosi per formare degli spuntoni accuminati, che bloccarono l' arma dell' anbu, quasi fossero delle spade a loro volta.
    Era riuscito a parare il colpo, ora era giunto il momento di un nuovo contrattacco.
    Mentre era ancora ricopreto dal suo "scudo" Minato compose il sigillo serpente: la sua chioma sembro apparentemente ritirarsi per un momento, ma in realtà si compattò semplicemente sotto un' altra forma, più adatta all' attacco: la massa di capelli biondi si aprì di colpo davanti a lui, respingendo il nemico ed assumendo in tutto e per tutto l' aspetto della criniera di un leone.
    Dopodichè si raccolsero assumendo la forma delle fauci del felino e partirono all' attacco contro Eiji.
    Minato sperava di riuscire a bloccarlo per constringerlo alla resa.
    L' esito dello scontro non era poi così scontato evidentemente, d' altronde Hatake non lo poteva sapere, ma già il fatto che un tipo orgoglioso e pieno di sè come Okuda fosse ricorso alla sua innata, era segno che comunque si trovava in una certa difficoltà: questa volta non gli sarebbe stato così facile vincere...

    CITAZIONE
    Stato fisico: illeso
    Stato mentale: concentrato
    Chakra: 240/385
    Accessori:
    -1 giubotto jonin
    -2 porta shuriken
    -2 porta kunai

    Equipaggiamento:
    -9 kunai (di cui due con attaccati i sigilli spaziotemporali)
    -12 shuriken
    -5 carte bomba
    -3 fumogeni
    -2 bombe luce
    -8 sigilli spaziotemporali
    -1 wakizashi
    -1 katana

    SPOILER (click to view)
    Hari Jizo (Simulacro di Spine)
    ninjutsu
    Sigilli: Tigre, Cavallo, Cinghiale, Serpente
    Con questo forte ninjutsu, impastando il chakra nei capelli si andranno ad allungare fino a coprire totalmente il ninja, tranne piedi e occhi. La chioma diventerà di aghi acuminati. Utile per parare armi, molto debole invece se deve bloccare taijutsu, poichè la consistenza dei capelli non cambia. Può resistere anche a ninjutsu deboli. Da livello jonin la tecnica potrà essere utilizzata anche senza l'ausilio di sigilli.
    consumo:15

    Ranjishigami no Jutsu (Tecnica della Criniera del Leone Selvaggio)
    Ninjutsu
    Sigilli: Serpente
    Richiede: Tecnica del Simulacro di Spine in scheda
    Si tratta di una tecnica che sfrutta lo stesso principio del Simulacro di Spine, ma a scopo offensivo. Il ninja, dopo aver composto il sigillo, modifica la consistenza e la lunghezza dei propri capelli, che assumeranno una forma paragonabile alla criniera di un leone. La massa di capelli potrà raggiungere una distanza massima di 16 metri e avrà un diametro di 4. I capelli potranno essere dunque usati, divisi in funi o raccolti sotto forma di enormi fauci, per bloccare l'avversario in una solidissima morsa. Una volta imprigionato il nemico, dalla massa di capelli si potrà far fuoriuscire (con costo aggiuntivo) una miriade di spuntoni per trafiggerlo, causando danni medi o medio/gravi. I capelli in questo stato hanno la resistenza del ferro. Finchè la tecnica è attiva sarà necessario mantenere il sigillo Serpente.
    Costo: 60 (+ 20 per gli spuntoni)

     
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  10. Ranuccio
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    Hari Jizo e Ranshinigami. Due tecniche che Eiji conosceva piuttosto bene. Non erano certo le sue preferite, ma in qualche occasione le aveva utilizzate. La prima, prettamente difensiva, poteva sostituire validamente lo Scudo Nero di primo livello. La seconda, invece, esclusivamente offensiva, in combinazione con una buona strategia poteva rivelarsi davvero utile. L'avversario si stada dimostrando davvero abile. Benchè fosse solo un Jonin, riusciva a resistere ai colpi dell'Anbu di Suna. Ovvio, questi non metteva nel combattimento che una piccola percentuale della sua forza, ma normalmente questa piccola percentuale bastava per annichilire letteralmente la stragrande maggioranza di ninja in circolazione. Le missioni, per questo motivo, gli risultavano spesso noiose. Solo quando gli venivano affidati incarichi di Livello S, aveva l'opportunità di incontrare Mukenin di fama internazionale, in grado di ferirlo, persino. In ogni caso, era davvero sorpreso delle capacità di quel giovane ragazzo. Sarebbe stato un ottimo elemento della Giglio Nero, senza dubbio. Poco prima aveva mostrato di saper manipolare egregiamente l'elemento Fuoco, e ora si era difeso dai suoi affondi con il Simulacro di Spine, con una notevole prontezza di riflessi. Non solo: una volta al sicuro dalla katana di Eiji, il nemico aveva composto il sigillo Tigre e aveva tramutato la folta massa di capelli in vere e proprie fauci di leone. E con esse aveva tentato di imprigionarlo in una solida morsa.
    Aveva tentato e c'era riuscito, anzi. D'altra parte c'erano ben poche possibilità di scappare da una tecnica simile. E in ogni caso lo shinobi della Sabbia non era particolarmente preoccupato. E' vero, doveva riconoscere che quel tipo era riuscito a metterlo nel sacco. Ma aveva già in mente parecchi modi per liberarsi. A dirla tutta, non avrebbe avuto strettamente bisogno di liberarsi: poteva comandare la Satetsu anche da quella posizione, giacchè rispondeva al suo pensiero. Ma era stupido rischiare di essere ferito. Preferiva sprecare un po' di energie. Dunque, il piano di Eiji era piuttosto semplice. La distanza che c'era fra loro due era all'incirca un metro, sufficiente per diramare le scosse del Chidori Nagashi. Anche se i suoi calcoli si fossero rivelati inesesatti, comunque, i capelli dell'avversario poteva fungere da conduttori. Una volta stordito il ragazzo di Ame sarebbe stato costretto a sciogliere la tecnica. Non dubitava del successo. Era infatti impossibile che il nemico riuscisse a evitare l'elettricità che ora stava fluendo fuori dal suo corpo, più precisamente dai minuscoli punti di fuga. Come un fluido, le scosse si propagarono rapidamente intorno a lui. Dunque, terminata l'azione, era già pronto a compiere un balzo indietro e allontanarsi di un paio di metri.
    Lo scontro, per il momento, non l'aveva senza dubbio messo in difficoltà. Non aveva dovuto concentrarsi troppo, giacchè le mosse nemiche erano piuttosto semplice da eludere. Trovare contrattacchi adeguati non gli era costato eccessiva fatica, e anzi si stava davvero divertendo, quasi che non stesse lottando ma stesse facendo una lunga passeggiata nel deserto. In fondo, era pur sempre un Anbu. Anni e anni di combattimenti avevano temprato il suo fisico e la sua mente, l'avevano costretto ad abituarsi alle condizioni più estreme, al pericolo e alla paura della morte. Così, giorno dopo giorno, ormai quelle sensazioni erano talmente familiari da poter essere ignorate. E inoltre, beh, il nome del vincitore era più che scontato. Il ninja di Ame poteva sorprenderlo forse, ma di certo non metterlo in difficoltà. Che lo battesse, poi, era fuori discussione.


    Eiji Okuda
    Stato Fisico: Illeso
    Statistiche: Normali
    Stato Mentale: Concentrato, divertito
    Chakra: 740/830
    Equipaggiamento: 10 kunai, 15 shuriken, 10 cartebombe, 20 makibishi, 2 fumogeni, 1 katana, 2 boccette di veleno (usate per la sabbia sigillata)

    SPOILER (click to view)
    Chidori Nagashi (Corrente del Mille Falchi)
    Tipo: Ninjutsu
    Richiede: Chidori in scheda
    Descrizione: Evoluzione del chidori. Il ninja emette chakra raiton da ogni punto di fuga, ricoprendo tutto il suo corpo con scariche elettriche. Differentemente dal chidori, tale elettricità non sarà in grado di perforare, nè di causare danno fisico. Tuttavia, tutti coloro che si trovano entro un metro dal ninja, subiranno una fortissima scossa in grado di stordirli pesantentemente per un turno. Poggiando la mano al suolo, l'utilizzatore potrà trasmettere attraverso il terreno il chakra raiton che circonda il suo corpo fino a 5 metri di fronte a sè. Chiunque si trovi in quest'area (e abbia i piedi a terra) sarà colpito e subirà un pesante stordimento per un turno. Mentre questo jutsu è attivo il ninja sarà immune da ogni altra tecnica raiton fino al livello B.
    Livello: A Costo: 40


    Edited by AndreaZena93 - 8/12/2010, 22:01
     
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    Vittoria a tavolino per Eiji Okuda

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